Massimo Vanzulli esperto imprenditore nel settore del turismo accenna qualche intuizione su come procedere in questo momento di crisi pandemica.
Se a gennaio 2020 ti avessero predetto che l’intera economia mondiale si sarebbe fermata per l’incontrollato diffondersi di un pericoloso virus, non avresti forse scrollato le spalle irridendo al parto di una fantasia malata? Ed invece da marzo 2020 la nostra vita è radicalmente cambiata.

Nell’immane tragedia che ha coinvolto nel mondo oltre 126.000.000 di contagiati e quasi 2.800.000 vittime, (numeri peraltro solo provvisori ed in costante ascesa), devastante è stato l’impatto della pandemia sul Turismo.
L’impatto della pandemia sul Turismo
Dai primi di marzo 2020 l’intero comparto turistico è stato oggetto di progressive maggiori restrizioni a viaggi e spostamenti, con la chiusura delle frontiere di gran parte degli Stati.
In conseguenza il traffico passeggeri, su rotte aeree, marittime e ferroviarie, si è via via ridotto, fino ad annullarsi quasi del tutto.
Puoi facilmente immaginare le conseguenze del blocco totale del turismo su scala mondiale: conseguenze a livello macroeconomico ma soprattutto conseguenze in capo a chi lavora nel turismo e del turismo vive:
- Nel 2020 hanno cessato di operare o sono fallite 30 Compagnie aeree. Le altre hanno ridotto flotte e personale ai minimi termini e sono sopravvissute solo grazie a corposi sostegni da parte dei rispettivi governi.
- Il settore alberghiero ha registrato conseguenze gravissime sull’occupazione: in Italia, (Paese che da solo vanta il 30% degli esercizi ricettivi dell’intera U.E.), nonostante il blocco dei licenziamenti gli addetti sono calati di circa 265.000 unità nel solo secondo trimestre 2020.
- Conseguenze tragiche anche per le Agenzie di Viaggi ed i Tour Operator, che hanno visto azzerarsi il fatturato ma non i costi fissi, con la conseguenza che molte imprese sono state costrette a chiudere i battenti.
Tra lavoro in smartworking, restrizioni agli spostamenti, chiusure degli esercizi pubblici dipendenti dalla “colorazione” del territorio, regole incerte sulla possibilità di recarsi all’estero per turismo: il settore ha davvero toccato il fondo. Cosa ci riserva il futuro?
L’evoluzione del Turismo in seguito allo stop pandemico
Se è vero che ogni crisi porta progressi, quali elementi di novità stanno emergendo nel turismo post-Covid? Recentissimi studi internazionali hanno individuato dei precisi trend sui quali richiamo la tua attenzione:
- verrà richiesto alle imprese private, e quindi anche ai brand di viaggio, un maggior impegno sociale ed una maggiore attenzione alle problematiche ambientali: soprattutto fra i Millennial, le decisioni di acquisto verranno prese in base alla posizione della singola impresasu temi come la salvaguardia del pianeta.

Ci sarà una maggiore attenzione all’equilibrio tra vita professionale e vita privata.
L’uso di piattaforme per videoconferenze, Zoom ad esempio, ha trasformato completamente l’approccio ai viaggi d’affari, permettendo di raggiungere gli stessi risultati delle riunioni in presenza, ma nel comfort e nella sicurezza delle proprie case.
Quando spariranno le restrizioni ai viaggi, non è detto che il Business Travel torni ad operare come in passato.
Fra i consumatori rimasti a casa per gran parte del 2020, che hanno dovuto ridimensionare la loro vita sociale, molti hanno trovato il modo di risparmiare denaro, e probabilmente torneranno a viaggiare non appena venute meno le restrizioni.
Di sicuro le imprese del settore metteranno a loro disposizione delle formule più elastiche sotto il profilo del pagamento e delle penali per cancellazione.
Si andrà affermando sempre di più il modello buy now…pay later, che si basa sull’offerta di dilazioni al pagamento. Peraltro l’incertezza determinata dal diffondersi del contagio spingerà le imprese a predisporre delle polizze contro le penalità da annullamento che comprendano il Covid fra le cause di cancellazione risarcibili.
Aumenterà l’utilizzo di tecnologie digitali impiegate per tour virtuali, esperienze hi-tech immersive e live streaming di eventi culturali.
In questi mesi abbiamo assistito ad un proliferare di dirette streaming di concerti e performances artistiche, e di tour virtuali per scoprire e visitare luoghi d’arte, mostre, siti di interesse turistico.
Probabilmente il ricorso a questa tecnologia non verrà meno quando riprenderanno i viaggi in presenza, ma anzi si espanderà ulteriormente.
Non è un caso se in questo campo sta entrando anche un gigante come Amazon.
Massimo Vanzulli: intervista all’imprenditore esperto di Turismo 2021
Proprio in tema di tecnologie virtuali applicate al turismo, Massimo Vanzulli, founder del Tour Operator siciliano Erga, ritiene che i virtual tour e gli altri contenuti che anticipano l’esperienza di viaggio e la rendono “tangibile”, debbano però accompagnarsi ad un prodotto creato a misura delle particolari esigenze del viaggiatore.
Massimo Vanzulli Erga ritiene, probabilmente che il turismo post-Covid non sarà lo stesso turismo di massa che ci siamo lasciati alle spalle, fatto di voli charter strapieni di vacanzieri da parcheggiare nel villaggione All Inclusive: sia per la necessità di rispettare determinate regole di distanziamento sociale, sia perché la virtualizzazione del turismo probabilmente attirerà sempre più persone verso esperienze reali di vera conoscenza delle destinazioni.

Lo stesso Vanzulli ha opportunamente citato i Gran Tour in auge nell’800, che “… insegnavano i viaggiatori a vivere, a incontrare e a stare con persone diverse; valorizzavano l’arte, la cultura, il gusto….”
Certo il ricorso sempre più massiccio alla tecnologia digitale, nel campo del Turismo come in ogni altro settore, porta con sé anche dei rischi: quelli legati ai furti di identità, alla reputazione digitale (di cui godiamo nel web e sui social), alle conseguenze derivanti da recensioni negative, (magari postate ad arte per distruggere la reputazione di un’azienda).
Come sai, giudizi e recensioni scaricabili da siti come Tripadvisor o Booking.com, (per citarne due in campo turistico), hanno un enorme peso nella scelta di strutture alberghiere, escursioni, Tour Operator e financo destinazioni di vacanza. Vanno però interpretate, perché non sempre sono veritiere e genuine.

Proprio per tutelare l’identità digitale delle persone e delle aziende, e per risolvere crisi reputazionali, sono nate imprese specializzate nell’E-Reputation Management, alle quali affidarsi per rafforzare la propria identità digitale, prevenirne i punti deboli e limitare le minacce che arrivano quotidianamente dalla rete.
Imprese come Workengo sono in prima linea, oggi, al fianco degli imprenditori non ancora pienamente abituati a gestire l’overdose da digitale come ad esempio nel mondo del vino che però stanno avvenendo importanti cambiamenti che puoi scoprire nell’intervista ad Guido Accordini della cantina Accordini Igino winery qui