Web reputation cos’è ? la hanno le aziende, i prodotti ed i servizi ma anche le persone.
Tutti hanno una reputazione da difendere soprattutto perché oggi la nostra immagine viene descritta, definita e percepita dalle infromazioni presenti sul web.
Qui puoi leggere: reputazione online definizione.
Cos’è la SERP e perchè dovrebbe interessarti
Quando hai necessità di un’informazione, molto probabilmente tenderai ad andare a fare ricerche online.
I motori di ricerca come Google ad esempio sono strumenti eccellenti per ottenere informazioni utili in poco tempo; immagini, video, articoli di giornale, siti web.
E’ il mondo digitale dove non esistono confini se si cerca di approfondire la propria conoscenza ( web reputation ) su una tematica oppure un soggetto.

Per fare la ricerca prima di tutto hai bisogno di un device capace di connettersi ad internet come ad esempio uno smartphone, un tablet, un computer, dopodichè andrai su Google.it ed inizierai a digitare delle parole o frasi che rappresentano il tuo bisogno di sapere.
Ecco che avviene la magia: in pochissimi secondi migliaia o milioni di risultati sull’argomento ti appariranno sulla pagina di fronte a te.
La pagina bianca con tutti quei risultati di ricerca in blu è la finestra sul mondo di cui puoi disporre oggi.

La prima pagina di Google contiene generalmente 10 risultati; quest’ultimi appaiono in alto perché ritenuti dagli algoritmi di Mountain View, i più utili alla ricerca dell’utente.
Tuttavia se vorrai sfogliare altri risultati fino alla pagina 20, sei libero di farlo ma statisticamente + del 90% delle persone non lo fanno perchè non lo ritengo utile e nemmeno pratico.
Infatti è ormai notorio che la prima pagina di Google è l’unico insieme di informazioni che l’utente valuterà quando cerca qualcosa.
Aspetta ad impressionarti, poiché il bello viene ora.
Infatti, quando siamo utenti che navigano sul web, tendiamo ad essere ancora più sbrigativi e pigri, cercando la soluzione ai nostri problemi nei primi 4 risultati di ricerca. Si hai capito bene!
Dunque si, le informazioni che sono in prima pagina e nelle prime posizioni, ottengono la massima visibilità; dalla seconda pagina invece 0.
La pagina dove appaiono questi insiemi di informazioni o risultati di ricerca, si chiama SERP, l’acronimo di Search Engine Results Page.
Visibilità su Google: quando la reputazione passa per una keyword
Persone ed aziende hanno una SERP ed essa è molto importante.
Infatti + 80% dei clienti legge la SERP prima di acquistare un prodotto o servizio.
Inoltre + di 2 recruiter su 4 decide di non chiamare a colloquio un candidato che cerca lavoro sulla base di una cattiva SERP.

Ecco che si intuisce perché è importante sapere quali sono i contenuti con il massimo della visibilità su una determinata SERP, poichè farà tutta la differenza del mondo nella tua vita economica, professionale e personale.
Come abbiamo detto per arrivare a leggere i risultati di ricerca, inseriamo una parola chiave o keyword; essa è la chiave di accesso a tutte le informazioni che vogliamo confutare della SERP, ma non sempre aziende, persone ed altri soggetti, decidono quale keyword deve rappresentarli.
Infatti non siamo noi a decidere quali informazioni devono apparire su Google nelle prime posizioni, ma l’algoritmo di Google stesso.
Quello che possiamo però fare è monitorare la situazione e cercare il più possibile di influenzare l’ordine e la qualità delle informazioni che appaiono, lavorando professionalmente alla nostra SERP.
Per semplificare, la SERP oggi è detta Identità Digitale poichè attraverso quell’insieme di informazioni che appaiono sul mio conto, gli utenti riescono ad identificarmi e dunque sono riconoscibile.
La mia identità digitale influenza la mia web reputation.
Tuttavia, cosa accade quando ad esempio un’azienda senza volerlo viene associata ad un’altra azienda truffaldina?
Dunque subisce una situazione di web reputation negativa?
Cosa penseranno i potenziali clienti? e le banche si fideranno? per non parlare degli investitori ed i media.
Cosa significa avere una cattiva SERP?
Nel mondo digitale succede una cosa strana e paradossale.
Anche se non ti meriti o non hai una reputazione malvagia, puoi essere scambiato per la persona o azienda sbagliata attraverso l’incidente del venire associato a parole chiave che parlano di cose orribili e disdicevoli.
Essere identificati grazie ad una keyword negativa non è il massimo e non è dignitoso, soprattutto se non ce lo meritiamo ma è quello che può accadere oggi ad aziende e persone se non si cura la propria identità digitale su Google in modo professionale con l’aiuto di un consulente della reputazione digitale.

Mi ricordo del caso di un nostro cliente aziendale che senza motivo legittimo, si ritrova ogni giorno la propria ragione sociale associata alla keyword di un programma televisivo d’inchiesta famoso al livello nazionale.
Per un’azienda andare a finire a programmi tv come Le Iene o Striscia La Notizia per delle vicende negative ovviamente è terribile, poichè in qualche modo si viene esposti ad una gogna mediatica.
Se sei il colpevole evidentemente te lo meritavi ma cosa accade se non sei nemmeno mai stato citato dal programma eppure per assonanza Google suggerisce che in qualche modo sei associato alle truffe ed agli illeciti altrui?
E’ molto grave!
Ogni giorno la tua azienda verrà cercata sui motori di ricerca, i clienti e tutti quei pubblici di interesse importanti, penseranno il peggio di te e decideranno di non comprare i tuoi prodotti e servizi e di non fidarsi di te.
Quel che è peggio è che molte aziende si accorgono di questa ingiusta cattiva pubblicità quando ormai le cose stanno andando molto male senza intervenire con tempestività.
Una cosa è certa.
Quando hai una SERP negativa ed hai una web reputation lesa, ogni giorno che passa sono tanti soldi persi, tanta credibilità è fiducia che viene meno.
Ci vogliono molti anni per costruire una buona reputazione e ci vogliono pochi secondi per distruggerla completamente senza possibilità di ricostruzione in certi casi.
La cosa da fare è ovviamente agire il prima possibile per invertire il trend.
Ma come si può fare?
Si tratta di un problema complesso da risolvere che solo una figura specializzata può risolvere: il manager della reputazione certificato in crisi reputazionali, o anche detto Reputation Manager.
Chi è l’e-reputation manager
Il manager della reputazione è uno specialista del digital marketing che padroneggia più discipline con l’obiettivo di ripristinare la reputazione persa di un’azienda o di una persona soprattutto nel mondo digitale.
Tali materie sono: l’informatica, la comunicazione, la giurisprudenza e l’analisi dei dati.
Come Scegliere il consulente più adatto?
In Italia esistono meno di 5 persone qualificate in questa materia.
Pochissimi hanno intrapreso un percorso, prima accademico universitario e poi lavorativo costruendo un cursus honorum in materia, per certificarsi ed affrontare situazioni così complesse.
L’unica università che formava questa tipologia di professione era l’università IULM di Milano, scuola di formazione eccellente nell’ambito della comunicazione e nella gestione di crisi.
Questa università che vanta partnership illustri del calibro di Harvard, ha formato lo specialista che si occupa di gestire la reputazione digitale di imprese e personaggi pubblici.

Dunque come scegliere il consulente migliore? prima di tutto rivolgersi solo a chi è davvero certificato a livello universitario.
Secondo poi bisogna evitare di non farsi convincere da pseudo agenzie di marketing o studi legali semplici, i quali tentano solo di aumentare i propri clienti ma con poca dedizione e preparazione nelle tematiche reputazionali.
Affidare un progetto di crisi reputazionale ad un consulente sbagliato è come sbagliare il medico per un’operazione importantissima.
Si corrono dei rischi critici.
Dopo aver individuato il consulente giusto che cosa bisogna fare?
Il metodo certificato e garantito dello Scudo Reputazionale
Ad esempio noi abbiamo brevettato un metodo consolidato e garantito che permette di gestire casi reputazionali in modo professionale e di successo, utilizzando tecniche informatiche di comunicazioni, analisi dei dati ed ottimizzazione delle risorse economiche.
La nostra formula si chiama SCUDO e serve per difendere l’azienda dalla gogna mediatica, prevenire attacchi e punti deboli dell’azienda.
Il metodo consiste nell’eseguire una perizia tecnica del caso reputazionale per valutare la complessità, gli spazi di manovra, misurare i pericoli per il soggetto da tutelare e possibili contromisure efficaci.
Successivamente, se persistono i presupposti, avviamo il processo di “Pulizia Digitale” che ci permette di eliminare dal web i contenuti lesivi alla reputazione aziendale o personale presenti ad esempio su Google.
Ci serviamo del nostro partner legale il quale è specializzato nell’eliminazione dei link negativi e che ha il compito di tutelare i diritti del cliente di fronte qualsiasi interlocutore.

Il nostro partner legale è maestro della materia del diritto all’oblio, della tutela della privacy e della diffamazione.
Egli viene supportato dal nostro reparto tecnico informatico e di comunicazione ed insieme creano una strategia sicura ed efficace per pulire il più possibile l’identità digitale lesa da contenuti ingiusti.
Infine, nell’ultima fase costruiamo un impianto di difesa della reputazione chiamato “Scudo Reputazionale” per aziende che permette di sopravvivere ad una crisi reputazionale.
Difendersi dalla gogna mediatica non è mai facile. Persone ed aziende hanno lo stesso problema oggi giorno.
Il vantaggio dello scudo reputazionale, che può essere applicato sia alle persone sia alle aziende, dipende da un insieme consistente di contenuti di qualità caricati su fonti molto autorevoli, che permettono di inondare il web di informazioni che vengono dette “ protettive” e che influenzano il motore di ricerca nel premiare i contenuti di qualità e non quelli beceri da gogna.
In sostanza saturiamo la SERP di 1° pagina con link positivi che non permettono più ai contenuti negativi di risalire.
Lo scudo è stato inventato per proteggere aziende e persone da minacce reputazionali passate e future.
Un dirigente d’azienda ad esempio dovrebbe nascere con un abito reputazionale a prova di proiettile poichè qualsiasi debolezza ed attaco mirato su quest’ultimo compromette l’azienda trascinandola in una crisi profonda.
Questo accade a tutte le tipologie di aziende piccole medie grandi, senza contare quelle quotate in borsa.
I vantaggi di avere uno scudo reputazionale è che ti evita di mettere a rischio la tua attività professionale; una volta che investi su questo scudo dovrai solo alimentarlo durante il tempo per essere sicuro di mantenere una protezione duratura.
Danno reputazionale: agire in tempo Vs agire tardi
Nella vita ci sono due elementi fondamentali per essere sicuri che tutto andrà bene: avere il tempismo corretto ed avere il coraggio di agire.
Infatti, non agire non porterà mai vantaggi e la crisi reputazionale travolgerà completamente l’azienda, il suo fatturato e le persone legate ad essa.
D’altronde anche il tempismo può essere fatale.
Agire in anticipo conferisce sicuramente vantaggi ed opportunità; agire tardi comporta più sforzi per riparare ad una situazione ormai già rovinata.
Dunque cosa fare? quali sono le differenze?
Poniamo di trovarci in una crisi reputazionale.
Parlano dell’azienda con qualche articolo di giornale e scrivendo il nome dell’azienda su Google, nella SERP appaiono dei titoli che rappresentano in modo negativo il brand.
- Se lo scudo reputazionale è attivo:
gli articoli di giornale avranno difficoltà ad apparire in 1° pagina e sarà più semplice e meno costoso tenere a bada questi link negativi.

Il motivo è che si è investito in un sistema che ha consolidato le fondamenta dell’identità digitale dell’azienda ed al massimo si dovrà integrare qualche sforzo per assicurarsi che l’integrità dell’azienda possa rimanere pressoché intatta.
2. Se lo scudo reputazionale non è mai stato costruito e progettato:
I contenuti negativi saranno tutti in 1° pagina e dal primo giorno della crisi reputazionale l’azienda perderà tantissimi soldi e perderà irrimediabilmente il rapporto di fiducia con i propri stakeholder (clienti, investitori, media, amministrazioni pubbliche, banche).
Si tratta di uno scenario gravissimo che mette in discussione da subito la sopravvivenza dell’azienda stessa.

In questo caso siamo nello scenario più costoso e pericoloso possibile poichè l’azienda perde:
- tutte le risorse investite in anni per trasmettere fiducia verso l’esterno e l’interno dell’organizzazione
- i pubblici d’interesse come i clienti non vorranno più comprare e dunque il fatturato calerà drasticamente
- il vantaggio di negoziazione contrattuale che si era costruita nel tempo nell’ingaggio di nuovi talenti è totalmente azzerato e ci vorranno più risorse per ogni persona valida che vorrà lavorare nella società
- bisognerà investire tutte le risorse nella costruzione della propria difesa reputazionale con lo scudo reputazionale, che per motivi di competizione fisiologica a crisi scoppiata, sarà molto più costosa.
Prevenzione reputazionale: la soluzione per non perdere soldi
L’unica scelta sensata è quello di fare prevenzione rispetto le ipotetiche crisi reputazionali.
Una crisi per definizione è causata da dinamiche esogene (esterne) o endogene (interne) e se non ci sono procedure e dei sistemi che hanno previsto una situazione di pericolo reputazionale allora l’azienda è davvero a rischio fallimento immediato.

Come prevenire una crisi reputazionale?
Bisogna commissionare una perizia tecnica ad uno specialista della reputazione digitale certificato, che si occuperà di valutare i punti deboli, opportunità, minacce e punti di forza per comprendere come costruire un sistema che aiuterà a resistere ad un eventuale evento critico che si ripercuoterà con violenza sul web.
Dopodichè bisognerà iniziare a costruire lo Scudo Reputazionale adeguato al business per investire in modo strategico e lungimirante.
Ogni euro investito nello scudo della reputazione è speso benissimo poichè è propriamente uno strumento di difesa che più sarà spesso e meglio funzionerà nel momento del bisogno.
Dunque come tutelare i propri interessi?
Agendo il prima possibile, scegliendo il consulente giusto, preparando le difese, assicurandosi un “cappotto” contro le intemperie per poter sorridere anche sotto la pioggia.
Il consulente della reputazione inoltre si occuperà di fornire all’azienda dei metodi e strumenti per monitorare la reputazione aziendale, insegnare ai reparti aziendali a svolgere l’attività professionale chiamata Ego Surfing ed infine a tutelare il rapporto con i propri clienti anche sui canali diretti di recensioni online dove di gioca la partita del passaparola digitale, cruciale per l’aumento di quote di mercato.