Cosa succede se posti un video imbarazzante o una foto compromettente sul web? e Se qualcuno parla male di te sui social media? oppure dei giornali trascrivono informazioni che ti fanno apparire colpevole di avere una brutta nomea? Interviene il consulente Reputation Manager, oppure Manager della reputazione web, che ti salva dalle famose figuracce Digitali.

C’è chi li elimina e chi o almeno ci prova, li chiamano spazzini del web e lavorano sui dati online.
I ” pulitori ” tolgono da Internet notizie false e diffamatorie del cliente per ricostruirgli la reputazione.
A questa figura si rivolgono, manager, politici, personaggi dello spettacolo e soprattutto aziende ed imprenditori.
Questi consulenti specializzati della reputazione, costruiscono un’immagine più completa dei fatti, di conseguenza si va da una costruzione di tutto quello che non è stato detto, completando le informazioni, fino alla eliminazione del contenuto, qualora si riveli falso e tendenzioso.
Cosa intendiamo per figuracce digitali?
E’ un termine convenzionalmente scelto dalla nostra redazione per riassumere tutte quelle volte che una persona oppure un’azienda, si ritrova vittima di una circostanza invalidante, caratterizzata dalla presenza di contenuti digitali potenzialmente inappropriati e lesivi alla reputazione ed all’immagine, compromettendo seriamente lo sviluppo della propria esistenza relazionale, lavorativa, psicologica.

Sono recentissimi alcini esempi di cronaca di materiali privati che sono stati divulgati al pubblico ed hanno messo in imbarazzo e nei guai personaggi dello spettacolo, come il caso di Guendalina che puoi leggere qui.
Materiali video, audio, immagini destinate ad uso privato, una volta divenute di pubblico dominio, senza il consenso dei soggetti interessati, può far scaturire una delle più brutte esperienze che una persona possa provare, in termini di Figuraccia Digitale.
Infatti ad esempio contenuti intimi come conversazioni e file multimediali di natura sessuale, oltre a mettere in imbarazzo il protagonista della vicenda, quasi certamente potrà far nascere delle ripercussioni devastanti nei propri cari ( parenti, partner, figli), ma anche sul luogo di lavoro (colleghi, datori di lavoro, clienti), contribuendo inevitabilmente la costruzione di un pregiudizio condiviso sulla persona che sfortunatamente è vittima di un incidente digitale.

A tal proposito, i nostri consigli sono i seguenti:
- mai registrare o fotografare nulla con nessun dispositivo ( telefono, pc, tablet e macchiette fotografiche) ciò che non si vuole diventi anche per sfortunato incidente o manomissione, pubblico e quindi lesivo
- mai lasciare nella libera disponibilità contenuti potenzialmente compromettenti e comunque destinati solo ad uso privato, ad un partner, conoscente o amico, poichè una copia digitale non può essere più cancellata da un dispositivo ma al contrario può essere copiata infinite volte e questo significa che esisterà sempre il pericolo di essere messi in imbarazzo anche senza volerlo
- mai condividere l’accesso ai propri account social e le proprie credenziali di accesso con NESSUNO, poichè questo è l’errore più comune che ha prodotto tanti casi di Revenge Porn, ovvero una delle pratiche più diffamatorie e violente del mondo web sulla reputazione personale ( com’è accaduto alla maestra licenziata per la condivisione di video hard)
Fare un Brutta Figura Digitale: possibili conseguenze
Perchè si dice ” fai una bella figura “? perchè il valore delle nostre azioni è costantemente negoziato con il valore che la società attribuisce al nostro comportamento.
L’attribuzione del valore dipende drasticamente dalla cultura di riferimento, dai valori e dalle convenzioni sociali più condivise.

Maggiore è il valore che ci viene riconosciuto, migliore sarà la nostra autorevolezza, negoziazione e reputazione.
Il caso più semplice è quello della persona che ha fatto il carcere e dopo aver scontato la pena, trova molto difficile inserirsi di nuovo nella società; questo accade perchè il pregiudizio condiviso porta la società a diffidare di chi ha già clamorosamente sbagliato nella vita: un marchio quasi indelebile.
Significa che al ex carcerato è stato sottratto del valore sociale.
Allo stesso modo, il mondo di Internet con i motori di ricerca ed i social network, contribuiscono a rendere questi marchi ancora più vividi e sempre attuali, rendendo impossibile la vita di tutte quelle persone che, digitando il proprio nome e cognome ad esempio su Google, trovano nelle prime pagine articoli, pagine web, foto e video che descrivono nel peggior modo la propria identità digitale, anche e soprattutto se quelle informazioni negative non sono più vere ed attuali. ( qui una la guida 2020 per liberarsi dalle informazioni lesive dopo un incidente giudiziario)

Sappiamo che oggi il web è la prima fonte di informazione usata ogni giorno dalle persone e questo comporta un cambio di paradigma rispetto a 30 anni fa.
La raccolta di informazioni che l’utente compie, che poi diventa opinione ed infine pregiudizio, viene formato dall’insieme dei contenuti più evidenti e convincenti assimilabili in pochi secondi.
Il pregiudizio è un elemento fortissimo nella vita di tutti i giorni, perchè condiziona in modo diretto le nostre scelte e comportamenti.
Potremmo fare l’esempio delle scelte politiche elettorali, oppure del viaggiatore che usa le recensioni per decidere dove mangiare e dove prenotare per la notte. (TripAdvisor e la reputazione)
Oggi non siamo quello che facciamo offline ma siamo la somma del nostro comportamento nella vita reale + la capacità di saper trasformare la nostra identità reale in digitale per farla percepire al meglio nel modo più fedele ed aggiornato possibile.
Qual è il punto?
Non sempre siamo noi a decidere cosa viene pubblicato nel web sul nostro conto.
Un ruolo importante in questo lo hanno i media ed i portatali: giornali web, televisioni, social media, aggregatori di informazioni, piattaforme di recensioni.
Anche per questo aziende e persone hanno sempre di più la necessità di possedere ad esempio un proprio sito web personale dove poter inserire tutte le informazioni che devono essere percepite come attendibili ed ufficiali, per raccontari in modo esaustivo sulla prima pagina di Google.
Dunque cosa può capitarti se sei vittima di una brutta figura digitale?
-Perdere valore agli occhi della società.
-perdere la tua potenza negoziale
-essere sottratto di autorevolezza
–non potere più ispirare fiducia nelle persone importanti per la tua esistenza professionale e personale
L’autorevolezza, il valore percepito, il potere negoziale, la fiducia vengono misurati e dipendono oggi, direttamente dalla tua Reputazione digitale.
Come interviene l’ e-reputation manager?
Il consulente di reputazione è un professionista ibrido poichè il suo sapere è multidisciplinare.

Le materie che deve gestire ogni giorno sono: la comunicazione, l’informatica, la giurisprudenza e l’analisi dei dati.
Queste discipline sono strumentali ad un unico obiettivo: potenziare e difendere la reputazione della persona o dell’azienda.
Il consulente non deve essere specializzato in una di queste materie ma deve essere in grado di gestire team di professionisti altamente specializzati e verticali nel proprio ambito, quindi programmatori, comunicatori, analisti ed avvocati. E’ preferibile un percorso formativo completo che sperimenta tutte queste nozioni, come quello del Reputation Manager di Workengo.it, Marco Aurelio Cutrufo di cui puoi vedere il video CV qui.
Prima di intervenire l’e-reputation manager deve analizzare a fondo il caso specifico, misurare il danno reputazionale e la portata della diffusione delle informazioni lesive.
Per questo l’analisi audit che verrà svolta sarà di tipo quantitativo e qualitativo, cercando di stabilire quanto, come, chi e perchè ha pubblicato informazioni dannose alla reputazione del soggetto.
A seguito dell’analisi, volta a verificare se il caso è trattabile e secondo quali modalità, l’ e-reputation manager si occuperà di costruire un piano d’azione con un orizzonte temporale d’intervento sulle azioni più urgenti perchè prioritarie per la reputazione, da debbellare.
Il processo di potenziamento e difesa della reputazione è un processo che deve essere affrontato per priorità nel breve periodo e successivamente nel medio e lungo periodo, per ottenere progressivamente una situazione migliorata e duratura.
Potenziamento della reputazione digitale: in cosa consiste?
Per potenziare la reputazione online di una persona oppure azienda è necessario influenzare l’ordine e la qualità delle informazioni pubblicate sul web, ed in particolare sui motori di ricerca come Google e Youtube.
In particolare bisogna comprendere come far apparire nelle prime pagine dei motori di ricerca come Google, notizie VERE e positive al posto di quelle negative e lesive.
Per fare ciò bisogna attivare le competenze di storytelling del soggetto per raccontare quelle caratteristiche dell’identità digitale che mancano e che devono ancora essere trasformate in digitale per renderle facilmente fruibili.
Una volta individuato i messaggi che si vogliono comunicare sul web, bisogna scegliere i canali giusti; i social media, profili professionali come Linkedin, Google My Business, pubblicazioni autorevoli di giornali e blog di settore proponendo collaborazioni ed iniziative di digital pr.
Si tratta di una strategia complessa e che ha efficacia nel medio-lungo periodo ma che agisce sia come ricostruzione dell’immagine, sia come difesa da eventuali attacchi reputazionali e contenuti negativi futuri.

Difesa della reputazione web: come funziona?
Per difendere e tutelare l’immagine digitale e la percezione di una persona, il reputation manager con il suo team legale, dovrà studiare la strategia più calzante e sicura per ottenere la così detta pulizia digitale della reputazione online.
1) In prima analisi il team di pulizia digitale stabilisce il grado di lesività dei contenuti pubblicati online in riferimento a quelli trattabili per vie legali stragiudiziali.
2) Si identificano i contenuti che possono essere neutralizzati secondo il diritto all’oblio e la difesa per eventuali diffamazioni online in corso.
3) Si stabilisce quali obiettivi di neutralizzazione dei contenuti lesivi possono essere raggiunti e soddisfacenti per il cliente (anonimizzazione, rimozione, de-indicizzazione, aggiornamento).
4) Si procede a far valere i diritti del soggetto interessato.
Quando devi affidarti all’online reputation manager?
Quando scrivendo il tuo nome e cognome su Google appaiono articoli di giornale, immagini e video che ti citano in modo negativo.
Ma non sempre i casi possono essere risolti e soprattutto esistono dei gradi di complessità che hanno bisogno di essere interpretati, perciò l’unica cosa che puoi fare per capire se la tua situazione è risolvibile è usare questa pagina di #PuliziaDigitale.
9 caratteristiche che deve avere il consulente di reputazione digitale
Molto spesso ci troviamo a paralare con persone che non hanno la più pallida idea di come riconoscere una consulenza reputazionale di qualità.

Ecco perchè troviamo utile elencare almeno 9 segnali positivi per riconoscere il giusto consulente reputation manager:
1) Non ti fa sembrare tutto troppo facile e non ti fa promesse troppo belle per essere vere.
Nessun caso è semplice e va studiato ma soprattutto nessuno può garantire Tempi e Risultati certi in questa materia. Perciò se incontri aziende che ti promettono interventi rapidissimi e certi, fai attenzione poichè la difesa legale della reputation non è una scienza ed esistono variabili che cambiano sempre, spesso poco prevedibili.
2) Non è solo uno studio legale o solo un’agenzia di marketing ma un consulente specializzato SOLO in reputazione digitale
Esistono studi legali generici oppure agenzie di marketing e comunicazione che si improvvisano sulla materia complessa della gestione della reputazione, provocando danni ai clienti perchè non sono specializzati e fanno errori da non studiosi della materia.
3) I metodi per arrivare ai risultati sono trasparenti e sufficientemente illustrati
Non esistono software che fanno miracoli oppure altre tecniche che devono rimanere segrete perciò pretendi che ti vengano sufficientemente chiariti i passaggi senza per forza entrare troppo nel tecnico ma l’atteggiamento di nascondere il come si arriva ad un risultato deve suonarti sospetto.
4) Possiede un percorso formativo universitario ufficiale in reputation management per aziende e personaggi pubblici
Coloro che possiedono un percorso riconosciuto universitario in materia in Italia sono davvero pochi e questo può essere un ottimo e facile indicatore.
5) Media autorevoli ed università lo consigliano come professionista esperto della materia
Uscire dall’autoreferenzialità è importante per capire se un consulente è davvero esperto nella sua specializzazione perciò leggi le sue pubblicazioni e se parlano di lui sui media importanti di riferimento.
6) Ricopre ruoli importanti nell’ambito formativo e divulgativo in materia
Un vero e reputation manager tiene molto alla divulgazione della trasformazione in digitale sicuro, alla prevenzione e solitamente ricopre il ruolo di docente universitario in Personal & Brand Reputation e materie simili.
7) Esistono persone vere che possono testimoniare con recensioni attendibili, la piena soddisfazione sui canali ufficiali di Google My Business
Il passaparola digitale è utile per capire se il consulente ha lavorato su molti casi e se è amato dai propri clienti.
8) Deve avere studiato comunicazione, informatica e nozioni giuridiche ed analisi dei dati
Il percorso accademico può essere molto importante per essere sicuri di affidarsi a mani sicure e consapevoli di ciò che serve.
9) Propone di essere retribuito solo ad obiettivo raggiunto senza farti spendere soldi in assenza di risultati
Molti provano a chiederti degli anticipi sostanziosi e ti promettono cose che nessuno può garantire e per questo è molto rischioso procedere con questa tipologia di proposta consulenziale.
Il consiglio è di pagare per quello che ottieni passo dopo passo e mai anticipare a meno che non ci sia un motivo particolare spiegato dal consulente.
Se vuoi scoprire come monitorare la tua reputazione sul web in modo automatico e gratuito leggi il nostro tutorial qui.