Alzi la mano chi non ha mai perso la pazienza compiendo un’azione per cui poi ci si è pentiti. A volte gesti inconsulti oppure di istinto, possono impattare sull’immagine e l’opinione che le persone hanno di te. Ancora peggio se sei un personaggio pubblico con articoli, blog, social network, tv, radio e paparazzi che parlano di te e di tutto quello che fai durante la giornata. E’ quello che è accaduto niente di meno che a Papa Francesco Bergoglio. Ebbene si, anche Papa Bergoglio ha una reputazione da difendere.
Cosa è accaduto a Papa Francesco?
La notte di Capodanno durante la passeggiata in mezzo ai fedeli, è stato costretto a reagire in modo brusco ed imprevisto nei confronti di una donna di origini asiatiche che in modo poco educato, ha invaso gli spazi personali del Papa, spaventandolo; così Papa Bergoglio per liberarsi dalla morsa della donna che lo strattonava animatamente, è stato costretto a schiaffeggiare le mani dell’aggressiva donna.
Sostenitori e accusatori di Papa Bergoglio
Come era prevedibile di fronte l’accaduto imprevisto, si sono creati due schieramenti: i sostenitori e gli accusatori. I sostenitori sono coloro che sono dalla parte del Papa che è sempre un uomo anziano e sotto lo stress quotidiano di possibili attentati e quindi legittimato a difendersi da gesti potenzialmente pericolosi della folla. Gli accusatori sono coloro che approfittano di addossare al pontefice la colpa di ipocrisia, poichè egli parla di accogliere l’immigrazione, ma di fatto, secondo il loro parere, con questo accadimento non lo ha dimostrato. Ci viene perciò da chiedere: questo evento ha migliorato o peggiorato la reputazione del Pontefice e della Chiesa?
L’accaduto ha danneggiato la sua reputazione?
Proviamo ad analizzare come il Papa ha affrontato la situazione.
-Il Papa schiaffeggia le mani della donna per liberarsi dalla sua morsa e si lamenta con un’espressione imbronciata ed arrabbiata.
-Quindi il Papa si mostra “umano” con i suoi difetti che lo accomunano ad ognuno di noi.
-Questo gesto mostra inoltre quello che è sempre stato: un passionale e sanguigno; da ricordare la sua frase “se tu insulti mia madre ti do un pugno”.
-Il giorno dopo mostra la sua umiltà scusandosi pubblicamente dispiacendosi ed ammettendo di aver dato un cattivo esempio.
-Approfitta dell’accaduto ed la visibilità ottenuta anche fra i non fedeli per fare la predica sul tema della “pazienza” e dunque evangelizzare.
Il responso è che effettivamente Papa Francesco può aver aumentato la simpatia verso la sua figura pura ed umana poichè questo episodio ha dimostrato ancora una volta che è il Papa del popolo e che si comporterebbe come ognuno di noi.
Il Papa diventato virale sul web
L’accaduto ha creato un enorme passaparola virale digitale donando maggiore visibilità alla funzione e la predica sulla pazienza in risposta al suo umile gesto non pacifico.
Infatti sorprendentemente i social network, primo su tutti Twitter, hanno coinvolto un pubblico giovane dai 18 ai 34 anni (68%) come mostra il grafico qui sotto .
Inoltre ne hanno beneficiato delle pagine Facebook dedicate a dei post satirici con protagonista Papa Francesco e la donna responsabile di cattive maniere, come “Atei Anonimi” (qui sotto alcuni meme).
Qui sotto il remix dedicato allo “schiaffo” di Papa Francesco.
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Il Papa non vuole protezione
E’ notorio il fatto che Papa Francesco non desideri essere lontano e separato dal popolo dei fedeli, lamentandosi delle proedure di difesa della sua persona e della presenza delle guardie del corpo. Chiaramente non si tratta di capricci ma del suo modo di essere Papa. Il Papa di tutti che accoglie anche i rischi nell’esporsi troppo ed in modo semplice.
Chi danneggia la reputazione altrui è un peccatore
Anche Papa Bergoglio, che ha dimostrato di non aver bisogno di aiuti nel proteggere la propria reputazione, crede che la calunnia e la volontà di danneggiare la reputazione altrui è profondamente sbagliato. Citando testualmente “Noi sappiamo che la calunnia uccide, sempre. Cancro diabolico” che “nasce dalla volontà di distruggere la reputazione di una persona, aggredisce anche il resto del corpo ecclesiale e lo danneggia gravemente quando, per meschini interessi o per coprire le proprie inadempienze, ci si coalizza per infangare qualcuno”.
Così la popolarità, la buona reputazione va protetta poichè ci saranno sempre degli invidiosi pronti per interesse, per odio oppure ignoranza a provocare la perdita della reputazione digitale di una persona o di un’azienda. Oggi infangare l’immagine e la reputazione altrui è molto facile e difendersi diventa sempre di più necessario. Il danno più grave può essere fatto attraverso la diffamazione online e quindi l’utilizzo del motore di ricerca e social media, per influenzare l’opinione pubblica, ed arrecare danno alla persona offesa. Ognuno di noi oggi possiede la così detta “Identità Digitale” ovvero tutte quelle informazioni (foto, video, articoli, siti web, blog ecc…) che permettono di descrivere ed identificare un soggetto come una persona, un prodotto / servizio o azienda. Il Santo Padre questo lo sa e per questo la sua reazione mediatica è stata repentina. Purtroppo il web va molto più veloce e la diffamazione e l’evolversi della diffusione di una calunnia avviene in tempo reale.
Ci sono stati molti casi di persone che sono state vittime degli eventi, non sapendo come reagire di fronte a notizie false, hanno fatto il giro del mondo in pochi minuti, vedendosi rovinata la vita e la reputazione online. Molte persone siamo riuscite ad aiutarle, come la storia del medico Alberto che puoi leggere qui. La reputazione digitale oggi è il biglietto da visita più importante perchè può decidere perfino la qualità della vita e la sicurezza personale di un soggetto. L’obiettivo principale è quello di non fare mai associare alla parola chiave principale dell’identità digitale ( es. nome e cognome di una persona) notizie negative che non descrivono bene la realtà dei fatti. Per fortuna ad oggi esiste la figura dell’e-reputation manager, un consulente specializzato nella prevenzione e nella difesa e gestione della reputazione digitale personale ed aziendale. Il suo compito è quello di aiutare imprese e persone a non subire le minacce del mondo digitale: fake news, recensioni negative, diffamazioni online, foto/video/articoli diffamatori. Le metodologie di intervento sono molteplici: giurisprudenza, web marketing, informatica ed analisi dei dati. Per saperne di più leggi qui l’approfondimento su questa figura professionale.
Papa Bergoglio e le fake news
Papa Francesco si è dichiarato contro il fenomeno delle notizie false “fake news. Secondo lui sono «basate su dati inesistenti o distorti e mirate a ingannare e persino a manipolare il lettore» la cui «diffusione può rispondere a obiettivi voluti, influenzare le scelte politiche e favorire ricavi economici» e posseggono una «natura mimetica, cioè la capacità di apparire plausibili» a cui si aggiunge il fatto che «queste notizie, false ma verosimili, sono capziose, nel senso che sono abili a catturare l’attenzione dei destinatari, facendo leva su stereotipi e pregiudizi diffusi, all’interno di un tessuto sociale, sfruttando emozioni facili e immediate da suscitare, quali l’ansia, il disprezzo, la rabbia e la frustrazione». Il «dramma della disinformazione» porta allo «screditamento dell’altro, alla sua rappresentazione come nemico, fino a una demonizzazione che può fomentare conflitti». Ecco perché, avverte Francesco, non bisogna «diventare involontari attori nel diffondere opinioni faziose e infondate». La soluzione secondo il pontefice è « un giornalismo senza infingimenti, ostile alle falsità, a slogan ad effetto e a dichiarazioni roboanti» che dia voce soprattutto ai più deboli. Sembra essere il sinonimo della guerra perenne fra il bene ed il male. Chi vincerà?
Come affrontare un evento critico per recuperare la reputazione?
Grazie a questo esempio di grande maestria nella gestione della crisi, possiamo desumere alcune fasi per gestire le criticità reputazionali e salvarci da una cattiva reputazione:
-chiedere scusa ed ammettere la colpa.
-sfruttare l’episodio per dimostrare o spiegare un valore al quale si tiene molto. L’effetto risulterà molto più vero e facilmente memorabile nella mente del pubblico di riferimento.
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