Siamo in grado di creare Intelligenza Artificiale Neutrale? ( Paul Isaac’s)
Paul Isaac’s, a capo della gestione ingegneristica del Bristol Smart City Experimental Network – joint venture creata con la città di Bristol, si chiede nel suo discorso se l’intelligenza artificiale possa essere neutrale. La sua risposta è che siamo portati a creare sistemi simili a noi stessi, basati sulle nostre esperienze, conoscenze e comprensione del reale. Proprio come un bambino che impara a camminare, per questo l’esempio delle prime cadute di sua figlia, mentre cercava di alzarsi in piedi subito dopo aver gattonato, ci sembra particolarmente calzante.
Cosa c’entra l’Empatia con la nostra routine giornaliera? (Raluca Andreea Hartea)
L’ultima speaker della Prima Sessione è Raluca Andreea Hartea, artista visiva che ha studiato anche la psicologia e tecniche d’ipnosi. Infatti, il suo discorso ci ipnotizza subito: grazie all’empatia del suo racconto fatto di storie personali, non riusciamo a perderci nemmeno per un secondo. Ed il trucco è presto svelato, è proprio l’empatia ad ipnotizzarci, complici i nostri neuroni specchio – ci spiega – e il nostro inconscio, che ci spinge ad immedesimarci e a simpatizzare con chi ascoltiamo. La nostra interiorità e la nostra esteriorità, infatti, non sono sviluppate a comparti stagni. Non solo, l’empatia è anche estetica. Il nostro pregiudizio, positivo o negativo, può anche svilupparsi intorno ai colori, che toccano l’eredità emotiva della nostra esistenza. Quando non accettiamo qualcosa o siamo infastiditi da qualcuno, è proprio perché ci ricorda quel lato della nostra essenza che non siamo in grado di accettare. Siamo esseri fragili, ma la consapevolezza di questo meccanismo ci permette di vivere le sensazioni e le relazioni in maniera più matura. Se capiamo noi stessi, siamo in grado di superare i nostri stessi pregiudizi e limiti.
Come si fa a far tornare una Democrazia di qualità ? (Charly Pache)
Charly Pache, invece, fondatore di Generation Nomination, ci parla della democrazia del futuro. “Make democracy great again” è il suo slogan, e la sua proposta è quella di aumentare la presenza delle minoranze nelle assemblee parlamentari. Nella sua Svizzera, solo lo 0,012% della popolazione ha la possibilità di sviluppare policies. Responsabilizzare tutti i cittadini riguardo al mondo in cui vivono, promuovendo una rotazione parlamentare con sistema di sorteggio, che permetta a tutti di parteciparvi, è la sua proposta. Gli abbiamo chiesto la sua opinione sul Movimento Cinque Stelle, e la sua risposta è stata abbastanza diplomatica: c’è ancora molta strada da fare, anche se qualcosa sta cambiando.
Come si fa a concentrarsi sulle cose che ci fanno raggiungere la felicità? (Ismael Cala)
L’ultimo speaker della seconda sessione è Ismael Cala, considerato il Larry King latino-americano. La sua frase è “Riceviamo sempre quello che diamo”, e il suo discorso ruota intorno al gioco di parole inglesi “Mind full” e “Mindful”. Parole molto simili, che racchiudono una differenza fondamentale: la condizione Mindful ci permette di essere allerta ma sereni. Per farlo dobbiamo staccarci da tutti i nostri problemi, focalizzandoci su cosa ci rende felici. Anche questa è neutralità, sviluppata all’interno delle nostre coscienze. Trasformare la paura in libertà è possibile, ma per farlo dobbiamo essere neutrali e distaccati. Sorridere anche quando non è necessario, è sicuramente un buon inizio.
L’ultima sessione del TEDxRoma 2018 è stata focalizzata sulla speranza, sul futuro e su come gestire le complessità di una società globale.
E’ proprio la speranza ad aver spinto
Sfurti Sahare a seguire il suo sogno: a 23 anni lascia la sua carriera come ingegnere informatico per scrivere un libro – il libro – perché dopo esser stata rifiutata ben 22 volte ed aver affrontato gli ostacoli culturali e familiari nell’India che tanto ama, scrive “Think and Win like Dhoni”, un best seller di fama internazionale. Ogni deriva negativa della nostra esistenza può essere superata nel momento in cui abbiamo un chiaro obiettivo in mente. Cosi la neutralità diventa l’espressione di noi stessi e dei nostri sogni. Quando le abbiamo chiesto se essere una donna ha rappresentato per lei un ostacolo, e se è stata sostenuta nel suo percorso, ci ha risposto che adesso qualcosa sta cambiando nel mondo, e che essere una donna non le ha impedito di consacrare il suo successo. Quando hai successo e vinci la tua battaglia, essere una donna o meno fa poca differenza.
Richard Watkins è il fondatore di Let’s go, ed offre consulenza a tutte quelle realtà che vorrebbero potenziare l’efficacia dei gruppi di lavoro. Le dinamiche di gruppo possono caratterizzarsi attraverso cinque tematiche fondamentali: si deve credere profondamente in quello che si sta per fare, ci deve essere una struttura flessibile a sostenere il gruppo, è necessario il coinvolgimento di tutti i membri che ne fanno parte – permettendo a tutti di esprimere la propria opinione, si deve progredire nelle attività necessarie per raggiungere l’obbiettivo, e bisogna interessarsi gli uni agli altri per aiutarsi a vicenda ed apprendere. Per progredire, serve solo la dinamica giusta al momento giusto.
Hashem Al-Ghaili è un divulgatore scientifico specializzato in Biotecnologia Molecolare con una pagina Facebook “Science nature page” che conta più di 21 milioni di followers. Ci ha spiegato come, contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, la scienza sia in grado di unire le persone. Basti considerare il Protocollo di Montreal, che ha permesso la riduzione del Buco dell’Ozono, una missione impossibile senza le basi scientifiche necessarie a dimostrare i rischi per la nostra salute ed il nostro pianeta. E’ fondamentale educare la popolazione mondiale a prendere decisioni con solide basi scientifiche, e questo non riguarda solo le scelte dei policy-makers ma, inevitabilmente, quelle di tutti noi.
Lorenzo Romito è un architetto e fondatore di Stalker, laboratorio di arte urbana e ricerche sul territorio. Il suo discorso ci accompagna attraverso il mito, alla scoperta di una Roma che è eterna perché fondata dai profughi, universale perché riesce sempre a rinascere dalle sue rovine. Il viaggio non è solo attraverso le sue parole, il suo percorso ci accompagna dal multietnico quartiere Esquilino fin dentro la realtà di chi ha trovato in Roma proprio la sua nuova casa.
Cameron Brown, chiude in perfetto stile Australiano il TEDxRoma 2018, raccontandoci del suo viaggio. Speaker, storyteller e Coach, ha viaggiato per 18 mesi in tutto il mondo. La domanda che ci pone è quale tipo di futuro stiamo creando. La tecnologia sembra aver determinato numerosi effetti negativi. Ma c’è qualcosa di più profondo. La tecnologia è in grado di far crescere ai massimi livelli la nostra curiosità, e di accentuare l’impatto che possiamo avere sul mondo che ci circonda. Sta a noi sviluppare – e conoscere – noi stessi in modo sano. Guidando la nostra curiosità e usando la tecnologia solo per accentuarla. Il TEDxRoma si chiude con un video, la musica pervade la sala, e mentre Cameron suona il pianoforte, davanti a noi scorrono sullo schermo decine di persone che ha incontrato nel corso del suo viaggio, che lo accompagnano col suono della loro voce e dei loro strumenti musicali. Deve essere questo l’Esperanto che è in grado di abbattere tutti i confini. Ora l’abbiamo capito appieno anche noi, spettatori in sala.