Diritto all’Oblio Google : come esercitare il diritto alla cancellazione dei tuoi dati personali nel 2022.
Secondo la ricerca di Kaspersky circa l’80% degli italiani vorrebbe poter eliminare i contenuti pubblicati nel 2021 per sempre; infatti ciò che appare online sul tuo conto diventa sempre di più il responsabile di mancate opportunità, pregiudizi.
Devi sapere infatti che sempre secondo questa ricerca che perfino i like che metti sui social possono avere un effetto negativo sulla percezione che gli altri hanno di noi.
Secondo il 41% del campione italiano preso in eseme, i post offensivi nei confronti di soggetti disabili e quelli che si schierano con i no vaxsono potenzialmente i più deleteri per trovare un giorno un lavoro o per creare e mantenere relazioni; allo stesso modo l’utilizzo di un linguaggio transfobico (37%) e le teorie negazioniste sui cambiamenti climatici (31%).
Un caso molto comune ad oggi è quando finisci per incidente indagato per un processo giudiziario ma finalmente ne esci assolto dopo i gradi di giudizio; ma ahimè potrebbe essere troppo tardi per la tua reputazione.

Cosa si intende per Diritto all’Oblio Google?
In giurisprudenza è il diritto ad essere dimenticati per vicende spiacevoli passate e risolte, come una vicenda giudiziaria.
Quando una persona viene indagata le conferenze stampa dell’accusa danno ispirazione a centinaia di titoli di giornale che per diritto di cronaca ed informazione, citano il nome dell’indagato raccontando una situazione il più delle volte negativa e tragicamente deleteria per la sua reputazione.
I titoli e gli articoli di giornale vengono memorizzati sui motori di ricerca come Google; quest’ultimo mostrerà queste informazioni negative ogni volta che verrà digitato il nome e cognome dell’indagato e per sempre.
Qual è il problema? la Costituzione Italiana teorizza che l’indagato deve essere dichiarato innocente fino all’ultimo grado di giudizio, la così detta presunzione d’innocenza.
Dunque se nel primo grado di giudizio, in Corte d’appello (secondo grado) ed infine in Cassazione l’indiziato viene dichiarato colpevole, allora i giornali possono avere pieno titolo di descrivere o alludere l’indagato come colpevole.
Al contrario se non dovesse essere concluso l’intero iter giudiziario, la stampa ed i media in generale dovrebbe astenersi dal raccontare in modo troppo definito colui che non è stato ancora giudicato in modo definitivo e comunque fare attenzione a non marchiare a vita un presunto innocente.

Il Problema in Italia e perchè serve un Diritto all’Oblio forte
In Europa ma soprattutto in Italia abbiamo un problema che potrebbe aver colpito anche te: I così detti “Processi nati morti”. Quando sei vittima di un processo giudiziario non importa se sei stato giudicato definitivamente attraverso i 3 gradi di giudizio ma ciò che accade è che diventerai improvvisamente una storia da raccontare che verrà scolpita nella così detta “cronaca”.
La verità è che c’è una malsana Spettacolarizzazione delle indagini con conferenze stampa dove:
- L’accusa attrae la massima attenzione mediatica lanciando messaggi netti negativi sul tuo onore
- La difesa è quasi assente perchè non presa sul serio dei media che creano pregiudizio sulla tua immagine
- Si innesca un ciclone processuale infinto, doloroso e costoso a tuo danno che non avevi previsto
- Il circo mediatico va a caccia di scoop, share televisivo, vendita di spazi pubblicitari e copie di giornale
- La tua storia viene mercificata, strumentalizzata colpendo indelebilmente il tuo nome e la tua faccia
Se vieni indagato +100 articoli di giornale appaiono online con titoli altamente lesivi.
Da quel momento la tua azienda o la tua persona e chi ti sta attorno subiranno uno spiacevole destino.
Gli algoritmi dei motori di ricerca come Google (il più utilizzato al mondo), memorizzano ed imparano a mostrare proprio gli articoli di giornale, foto e video che ti dipingono come un colpevole, anche quando sei stato completamente assolto perchè innocente, rovinandoti la vita per sempre.
Se invece vieni assolto, archiviato o prosciolto, nemmeno 1 giornale pubblica o aggiorna l’epilogo positivo che aiuterebbe, almeno in parte a non apparire ingiustamente come la versione peggiore di te e dunque a riabilitarti.
Una vera piaga perchè in Italia abbiamo 120.000 assoluzioni all’anno in primo grado e più della metà non dovrebbero nemmeno andare a processo per veri errori giudiziari. Una vera ingiustizia.
Converrai con noi dunque che a seguito di un processo giudiziario anche se non verrai condannato, ci sarà sempre una punizione certa ovvero il marchio indelebile che la stampa ed i motori di ricerca assegneranno alla tua immagine deprecando, senza limiti di tempo e misura, la tua onorabilità.
Ecco che il Nuovo Regolamento Europeo (GDPR) sulla protezione dei dati personali introduce e rafforza il concetto di diritto all’oblio anche su Google e social media.
Diritto Oblio Google come fare
Come applicare il diritto all’oblio Google?
Non è affatto banale. Perchè non è una procedura automatica.
Dovrebbe esserlo ma di fatto hai bisogno di un team informatico legale che fare valere il tuo diritto.
Il motivo è che il motore di ricerca più consultato al mondo, Google, mette a disposizione un modulo privacy che se compilato in modo corretto potrebbe dare come risultato un intervento in tuo favore per deindicizzare (far sparire) i link negativi che ledono la tua reputazione.
Tuttavia ciò accade solo in un mondo teorico ed ideale.
La dura verità è che Google come le big tech come social network del calibro di Twitter Facebook e perfino Youtube, 9 volte su 10 ” si lavano le mani” delle responsabilità che dovrebbero avere nel mostrare quei risultati di ricerca dannosi; così anche se avrai il diritto alla tutela della tua reputazione, non aspettarti interesse da parte loro, poichè ricevono troppe richieste al giorno e non riescono a seguire il tuo caso specifico.
Per far funzionare la tua difesa e riequilibrare la situazione ingiusta che stai subendo hai necessità di mastini specializzati della reputazione che prendono a cuore il tuo caso e che non si fermeranno finchè non otterranno un risultato positivo in tuo favore, come l’eliminazione ricerche Google diffamatorie.

Eliminare Notizie Google: come fare se sei stato assolto / archiviato / prosciolto
Se sei stato indagato ma successivamente assolto / archiviato o prosciolto, puoi richiedere l’eliminazione di tutte le notizie negative che appaiono su Internet; ma come?
Noi possiamo spiegartelo perchè abbiamo brevettato il metodo SCUDO, ovvero, la formula d’intervento, risultante di + 30.000 ore di esperienza, + 2000 contenuti lesivi neutralizzati con successo che ci ha permesso di aiutare centinaia di persone con il tuo stesso bisogno, a difendere e potenziare la propria reputazione online danneggiata.
-Il team dell’ E-reputation Manager interverrà con il partner legale per inviare un interpello speciale alle testate online per ottenere la neutralizzazione dei link lesivi alla tua reputazione
-Se i giornali telematici non vorranno procedere, il team di specialisti possono procedere sempre facendo ricorso a Google ( anche grazie alla riforma della giustizia Cartabia 2022 ) per ottenere un’intervento mirato alla deindicizzazione dei risultati dannosi
-Se tutto ciò fallisce puoi fare ricorso al Garante della Privacy o passare per un tribunale ma questa volta per chiedere un risarcimento danni
Il nostro Metodo nello specifico riesce ad ottenere 9 volte su 10 la rimozione, deindicizzazione delle notizie evitandoti di dover passare per un tribunale ad utilizzare grandi somme inutili in avvocati e contenziosi.
Ricorda che tornare alla situazione inziale dove la tua dignità era pulita al 100% è difficile ed in alcuni casi impossibile ma noi siamo riusciti ad ottenere un recupero al 110% grazie alla fase 2 del Metodo SCUDO© ovvero il così chiamato SCUDO REPUTAZIONALE.
Se la 1° fase può essere soprannominata PULIZIA DIGITALE “ehi Google cancella questa pagina”, lo SCUDO REPUTAZIONALE “ehi Google non sono quello che credevi ma sono anche un professionista o un’azienda eccellente”, invece è la ricostruzione della reputazione online della tua persona o azienda; in sostanza rafforziamo la tua presenza digitale aiutandoti a sfruttare tutte quelle informazioni positive ma che sul web non erano evidenti.
Avrai una strategia personalizzata di pubblicazione di contenuti su fonti autorevoli e professionali con il tuo nome che ti renderanno non solo una persona innocente agli occhi degli utenti, ma anche un professionista di livello che può diventare molto influente nel proprio settore.

Diritto all’oblio limita il diritto ad informare?
L’obiezione più comune è che l’oblio può limitare la cronaca e l’informazione ma in realtà non c’è questo contrasto fra le due intenzioni.
I media devono poter essere liberi di raccontare; infatti l’oblio interviene e dovrebbe essere applicato alle notizie che perdono di attualità, ovvero motivo di interesse pubblico, così che il l’oggetto colpito della notizia, se non ricopre un incarico pubblico – potrà tutelare la propria privacy, non sentendosi più perseguitato in modo perpetuo.
Richiedi una PERIZIA TECNICA GRATUITA per capire cosa ti serve per risolvere la tua situazione reputazionale.