Danno Reputazionale cos’è e come evitarlo.
Benvenuto sulla guida dedicata ai danni reputazionali che possono sfortunatamente colpire la tua azienda o il tuo nome e cognome nel 2022.
Al giorno d’oggi individui e aziende corrono diversi rischi online, anche a loro insaputa: sono moltissime le minacce per la reputazione digitale che derivano dalla potenziale esposizione a eventi lesivi rintracciabili sui motori di ricerca o visibili sui social network.
Esistono diverse entità di danni reputazionali che spaziano dalla semplice recensione negativa fino ai veri e propri casi di indignazione social legata a sospetti comportamenti illeciti.
Il rischio non è solo quello di “fare una brutta figura”, bensì quello molto più concreto di perdere affidabilità come individui e come organizzazioni presso gli stakeholder e istituti di credito.
Vedremo quali sono le possibili soluzioni e perché è così importante fare riferimento a un professionista specializzato come il reputation manager, che offre un supporto concreto nel riparare una reputazione danneggiata attraverso una strategia mirata e personalizzata.

Chi può subire un danno alla reputazione e come?
In un mondo costantemente connesso, la velocità con cui una cattiva notizia può viaggiare è davvero elevatissima. Da quando esiste Internet, ma soprattutto dall’avvento dei social network, sono moltissime le persone che hanno subito danni reputazionali con maggiore rapidità e intensità rispetto ai decenni scorsi.
I contenuti lesivi intaccano l’immagine di una persona fisica, la quale può essere oggetto di diffamazione tramite articoli online oppure post sui social network.
Ciò accade in particolar modo non appena una persona accreditata presso dei mezzi stampa solleva dei dubbi oppure pubblica informazioni relative all’inizio di determinate indagini.
Dal momento che sono più notiziabili, spesso i sospetti hanno grande cassa di risonanza sui media, salvo poi difficilmente arrivare alle scuse da parte dei mezzi di informazione per il danno reputazionale causato quando gli stessi sospetti si rivelano infondati.
I danni reputazionali possono generare effetti avanti ancora più pericolosi quando compromettono l’immagine di un’azienda, la quale può trovarsi spesso a fare i conti con recensioni false, anche ad opera di concorrenti.
Dai post che diffamano sui social network fino alle condotte illecite di dipendenti o di manager: un’azienda corre molti rischi di fronte agli stakeholder quando si diffondono online contenuti lesivi per la sua reputazione.
Quali sono i danni reputazionale per una persona fisica?
Per una persona fisica i danni a livello reputazionale possono produrre un impatto terribile.
Ad esempio, affollano le cronache i casi legati di imprenditori o anche dipendenti che si trovano al centro di processi giudiziari spesso molto lunghi, dai quali poi vengono assolti senza che in molti se ne accorgano.
Sfortunatamente i media tendono a dare particolare rilevanza alle accuse e poco alle assoluzioni.
Ecco dunque che anche se una persona è stata assolta, nel frattempo su internet si sono accumulati svariati link che parlano del caso.
Nel momento in cui un utente effettua una ricerca su Google legato al nome e magari a quello dell’azienda, viene sommerso di informazioni che al primo impatto possono scoraggiare la volontà di interagire con la persona.
Chi subisce un danno reputazionale a livello personale spesso scopre che diventa molto più complesso costruire rapporti solidi non solo con altre persone, bensì anche con gli stakeholder e con gli istituti di credito che spesso non concedono prestiti. Ciò di fatto alimenta un circolo vizioso, per cui la persona che ha subito un danno reputazionale fatica a ripartire nella società su più livelli.
Danno reputazionale aziendale: di cosa si tratta?
I danni alla reputazione digitale della tua azienda possono provenire da diverse fonti.
Tutto può partire anche da un semplice post lasciato sui social network di tua proprietà o del settore per mano di un cliente alterato. Più indirette ma altrettanto pericolose sono le fonti che derivano da articoli che vengono condivisi.
In maniera non dissimile alla teoria del piano inclinato, le recensioni negative tendono ad attirare altre recensioni negative.
È un fenomeno conosciuto da tutti, non solo dagli esperti, quello per cui si assiste puntualmente a una maggiore tendenza a lasciare recensioni negative piuttosto che testimonianze positive.
Per questo motivo quando qualcuno avrà una ragione per parlare male di te o della tua azienda sarà molto più incline a farlo rispetto a qualcuno che invece ha avuto un’esperienza piacevole.
Ecco come nasce il passaparola negativo, che con velocità spesso allarmante riesce a generare molti risultati di ricerca sfavorevoli per la tua reputazione su Google e sui social network.
A maggior ragione ciò dovrebbe aiutarti a comprendere quanto è importante intervenire rapidamente, ma senza farsi prendere dall’ansia, ovvero implementando una strategia di contenimento solida.
Infatti, i rischi in termini di “corporate washing” oggi vengono segnalati immediatamente in virtù di una maggiore consapevolezza dell’utente.
Anche le persone dotate delle migliori intenzioni possono essere accusate di cercare di lavarsi la coscienza digitale se non comunicano in maniera empatica, chiara e adeguata.
Solo così è possibile far comprendere all’utente finale e agli stakeholder l’intento propositivo e sincero nelle azioni intraprese per riparare al danno reputazionale.
Soluzioni ai danni reputazionali
Ora che hai compreso quali sono i rischi, è naturale chiederti come puoi correre ai ripari.
Qualora applicabile al tuo caso potresti ottenere l’applicazione del diritto all’oblio previsto dalle normative vigenti: ti sarà sufficiente essere in possesso dei requisiti fondamentali.
Ti verrà in aiuto la figura del reputation manager, che agirà per creare un vero e proprio scudo reputazionale capace di proteggerti da notizie false, lesive e ingiuste.
Lo scudo reputazionale, inoltre, si rivela fondamentale per costruire un’immagine positiva, migliorando la tua reputazione o quella della tua azienda grazie all’intervento di giornalisti, blogger e influencer.
In questo modo compensi gradualmente il danno subito, accrescendo il tuo valore percepito, nonché l’affidabilità di fronte alle persone che ti conoscono e soprattutto agli stakeholder.
Per fare tutto ciò è necessario affidarsi a un vero esperto, ovvero una persona che dispone delle qualifiche professionali specifiche: solo un reputation manager può impostare le migliori tattiche di difesa da implementare con prontezza per arrivare a una pulizia digitale dei link lesivi della tua immagine.
Perché hai bisogno di un reputation manager?
Quando si tratta di recuperare credibilità e cercare di rimediare una situazione che ha creato dei danni reputazionali, la tempestività rappresenta senza dubbio la parola chiave.
Agire il prima possibile, infatti, è indispensabile per trovare concretamente una soluzione al problema.
Tuttavia è altrettanto importante notare che tempestività non significa fretta.
Anzi quando si è in preda al turbinio di emozioni negative associate a una reputazione danneggiata, spesso si è tentati di agire in maniera impulsiva e raramente a mente lucida. Ciò significa che possono essere ancora maggiori i rischi, soprattutto nel momento in cui l’attenzione è tutta puntata su di te o sulla tua azienda.
Quando subisci un danno in termini di reputazione digitale, è alto il volume di ricerche sul tuo nome o sul tuo brand.
Ogni passo falso compiuto nel tentativo di recuperare perciò viene amplificato: per questo motivo risulta cruciale affidarsi a una persona competente.
Per fortuna le soluzioni esistono: tutto ciò che devi fare è fare riferimento a un professionista qualificato e non cedere alla tentazione di correre ai ripari in autonomia, poiché ciò potrebbe peggiorare la situazione.
All’interno di questo approfondimento abbiamo compreso quali sono i rischi potenziali ma molto concreti ai quali vai incontro se incorri in un danno reputazionale.
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